Domenico Pescosolido

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In difesa della pellicola... Da Martin Scorsese

Che il digitale sia ormai entrato nella nostra vita definitivamente nessuno si sognerebbe di metterlo in discussione. Tuttavia penso che ci sia ancora spazio per la pellicola e che anzi questa possa sopravvivere accanto al digitale senza problemi: in fondo i puristi del suono, ad esempio, non ascoltano ancora i vinili magari con impianti valvolari?

Rimango sempre molto meravigliato quando le nuovissime generazioni associano la fotografia al digitale e non alla pellicola, cosa che invece per me, che sono nato nell'età analogica, risulta normale. Tuttavia i tempi cambiano e l'evoluzione è inarrestabile, ma perché mai dovremmo abbandonare per sempre le pellicole? Questo dilemma non è solo della Fotografia, ma anche di un'altra nobile arte: il Cinema, che come la Foografia è stato travolto dalla rivoluzione digitale.

Eppure c'è ancora chi lucidamente si schiera a favore del mantenimento della pellicola e questa interessante analisi viene da Martin Scorsese, un regista che sicuramente conosce il mondo del cinema e delle pellicole molto bene: 

“Ci sono molti nomi per quello che facciamo: cinema, cinematografo, lungometraggi. E… film, pellicole. Ci chiamano registi, ma più spesso siamo chiamati filmmaker, autori di pellicole. Non sto suggerendo di ignorare l’ovvio: l’HD non sta arrivano, è già qui. I vantaggi sono numerosi: le videocamere sono più leggere, è molto più facile girare di notte, abbiamo molti altri mezzi a nostra disposizione per alterare e perfezionare le nostre immagini. E le videocamere sono molto più economiche: oggi i film possono essere girati con davvero pochi soldi. Perfino quelli di noi che continuano a girare in pellicola finiscono il film in HD, e i nostri film sono proiettati in HD. Quindi potremmo tranquillamente dire che il futuro è qui, che la pellicola è scomoda e imperfetta e difficile da trasportare e facile a rovinarsi e deperibile, e che è tempo di dimenticare il passato e dire addio – potremmo davvero farlo facilmente. Troppo facilmente.

Sembra che ci vogliano ricordare di contino che il cinema è, dopo tutto, un business. Ma il cinema è anche una forma d’arte, e i giovani che vogliono fare film dovrebbero avere accesso agli strumenti e ai materiali che sono stati le pietre miliari di questa forma d’arte. Si sognerebbe mai qualcuno di dire ai giovani artisti di gettare via pitture e tele perché gli iPad sono molto più comodi da portarsi appresso? Ovviamente no. Nella storia del cinema, solo una minuscola percentuale di opere che hanno definito la nostra forma d’arte non sono state girate in pellicola. Tutto quello che facciamo con l’HD è uno sforzo per ricreare l’aspetto di un film in pellicola. La pellicola, ancora oggi, offre una tavolozza visuale più ricca di quella dell’HD. E dobbiamo ricordarci che la pellicola è ancora la migliore maniera di conservare i film, l’unica a prova di tempo. Non abbiamo alcuna garanzia che l’informazione digitale durerà nel tempo, ma sappiamo che la pellicola lo farà, se adeguatamente conservata e curata.

La nostra industria, i nostri registi, si sono stretti attorno alla Kodak perché sappiamo che non possiamo permetterci di perderla, allo stesso modo in cui abbiamo perso molti altri produttori di pellicola. Questa notizia è un positivo passo avanti verso la conservazione dei film, della forma d’arte che amiamo”.