La mostra che è in questi giorni al Palazzo della Ragione" di Milano è una di quelle mostre di cui è difficile parlare.
La mostra è una una carrellata, a partire dagli anni '50 ad oggi, sulla visione di Italia data dai fotografi Italiani. Ognuno con un suo stile, un suo progetto e una sua idea di fotografia. Ovviamente si parte dai mostri sacri della fotografia nazionale ma non si dimenticano i fotografi emergenti. Ma una cosa accomuna tutti: l'analisi di un particolare aspetto della nostra Italia. Si va da idee sulle città a idee più generali e concettuali come quello di Paola de Pietri "Io Parto" o quello di Giovanni Chiaramonte di "realismo infinito" come lui stesso lo definisce.
Siamo di fronte ad una mostra antologica, dove stili, formati e temi si intrecciano senza un apparente senso l'un l'altro ma tutti concorrono ad una visione di un'Italia e al suo cambiamento. E il cambiamento è avvenuto anche in fotografia, intatti la curatrice, la bravissima Giovanna Calvenzi ci avverte che
Questo è quindi un percorso nella fotografia italiana, nella nostra storia e nella nostra idea di vederci.
Per me è stata una piacevolissima sorpresa, non sono un amante delle mostre antologiche e collettive ma questa volta devo dire che vale la pena visitare la mostra perché proprio nelle sue mille sfaccettature riesce in qualche modo a toccare corde d'interesse per lo spettatore attento.
A questa mostra seguirà una seconda mostra sui fotografi stranieri, che a questo punto non vedo l'ora di vedere.